Il settore delle costruzioni risente ancora oggi della crisi iniziata nel 2007. I primi segnali di ripresa hanno subito il contraccolpo della pandemia e da qualche mese a questa parte si è aggiunto il problema del forte rincaro dei prezzi delle materie prime – in particolare materie plastiche, calcestruzzo, bitumi e metalli – e della loro scarsa disponibilità.
Una situazione che, in mancanza di interventi tempestivi, rischia di impedire la partenza di diversi cantieri, proprio ora che la misura del Superbonus 110% sta mostrando i suoi effetti, riducendo ulteriormente i margini delle imprese di appalti pubblici e privati.
Facendo seguito a una richiesta dell’Ance, che già vide nel 1991 a Rimini accogliere con l’On. Giulio Andreotti l’interpellanza del dr.von Mehlem al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili di emanare misure ad hoc per l’obbligo di introdurre i parametri della Legge 122/89, si chiede l’emanazione di un apposito decreto che permetta di verificare su base trimestrale, le variazioni percentuali intervenute nel corso del 2021 rispetto ai prezzi medi del 2020 e di “introdurre un meccanismo di compensazione urgente e straordinario per i lavori eseguiti nel corso del 2021, attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi eccezionali intervenuti, da applicarsi, anche in deroga alle disposizioni vigenti, a tutti i lavori in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore della norma”. Se ne parla dallo scorso ottobre ma ora la situazione è peggiorata: negli ultimi mesi la scarsa disponibilità di alcune materie prime – fondamentali per molte aziende edili – e l’oscillazione dei prezzi, che in alcuni casi sono persino raddoppiati, sta causando disagi e rischia di mettere in ginocchio un settore già gravato dalla pandemia e da anni di crisi. Scarseggiano alcune materie prime fondamentali in edilizia, parliamo in particolare di acciaio, metalli non ferrosi, plastica, polimeri e altri materiali chimici e i loro prezzi da mesi oscillano con aumenti spropositati, senza che si riescano a fare previsioni per il futuro. Una situazione esacerbata dalla pandemia, ma l’allarme del comparto non può essere inascoltato.