Ago 21, 2018 | NEWS

Ponte Morandi di Genova nel 2002 prevista la soluzione dal dr. Luigi Filippo von Mehlem e Magneticpark srl.
Già in data 11 settembre 2002 il Gazzettino di Venezia pubblicava complimentandosi una lettera del dr. Luigi Filippo von Mehlem, direttore generale di Magneticpark srl di Mogliano Veneto e noto studioso dei problemi del traffico, sin alla partecipazione attiva alle Conferenze di Stresa organizzate dall’ACI, nelle quali nel 1991 in occasione della presentazione del Nuovo Codice della Strada introdusse il semplice ma rivoluzionario principio che ” anche il parcheggio è un momento della circolazione” , pubblicò questa semplice proposta di risolvere gli annosi problemi che l’aumento del traffico aveva portato al collasso la Tangenziale di Venezia applicando il semplice principio fisico e matematico di diminuirne la frequenza. Infatti strade, ponti, viadotti ed autostrade progettate e costruite negli anni dal 50 al 70, già nel 2000 non erano in grado di sopportare pesi e frequenze non solo numeriche in progressione geometrica, ma anche in pesi e misure dei TIR.
L’unica soluzione semplice ed economica sarebbe stata quella di diminuire la frequenza specifica IMPONENDO un incolonnamento su una sola corsia e distanziati di almeno 50m a velocità ridotta con telecamere e severissime sanzioni amministrative.
Inoltre con le esperienze maturate nella costruzione del Yang Fu Bridge di Shanghai, allora il terzo al mondo per lunghezza , in collaborazione con la Maurer Söhne di Monaco con la quale aveva progettato i rivoluzionari siatemi a levitazione magnetica con motori lineari, aveva partecipato alla progettazione degli “Expansion Joints Type DS 1200 per attutire la frequenza dei “giunti”, principale causa delle vibrazioni trasmesse dal traffico e ben note ai conducenti.
Anche questa dei giunti è una delle principali cause delle vibrazioni trasmesse con problemi simili a quelli prodotti dalle risonanze.
L’applicazione severa di questa semplice disposizione tassativa avrebbe non solo evitato anche il recente disastro di Bologna, ma anche ridotto a poche unità anziché decine il numero degli automezzi coinvolti nel crollo.
Anziché diatribe un Decreto Legge!

Ecco il testo del 2002:

Al Gazzettino di Venezia, alla c.a. del dr. Bacialli o dr.Pittalis

Fax :041 665407

Mogliano Veneto, 05 settembre 2002

Oggetto tangenziale di Mestre

Questa pare l’unica soluzione rapida, economica ed indolore per una soluzione temporanea del problema, in attesa di passanti, tunnel ecc. elaborata da un noto esperto del settore traffico ed urbanistica a livello europeo (Prego tralasciare questo commento personale in caso di pubblicazione ).

Ad iniziare da 5 Km prima di Padova Est tutti i TIR, mezzi pesanti, mezzi con rimorchio e comunque superiori a talune determinabili dimensioni e pesi dovranno circolare in corsia di destra ed ad un minimo di 50m di distanza a non oltre 50 Km/h, questo anche nella ipotesi di transito gratuito notturno recentemente proposto.
Alcuni semafori provvederanno ad incanalare in precedenza queste immissioni. L’uscita di Mestre avrà una uscita riservata a Telepass, una a Viacard ed una a pagamento con successivo reincanalamento semaforico.
Occorrerà predisporre adeguata segnaletica.
Nel medesimo tratto la corsia di sorpasso sarà vietata a furgoni, roulottes, camper e comunque mezzi con rimorchio.
La medesima modalità in senso inverso iniziando da Quarto d’Altino o ancor prima.
Rigorosissime sanzioni per i trasgressori in particolare per la distanza di sicurezza e la velocità, nonché per il mantenimento delle corsie, a mezzo telecamere permanenti.
Unico problema di queste soluzioni è l’immissione nelle corsie di uscita della Tangenziale di vetture, mentre ai mezzi pesanti , escluso il traffico locale ( rigorosamente provato e controllabile ) solubile con semplicità mediante l’immissione anche dei mezzi pesanti verso le relative rotonde, per le quali vigerà la comune normativa di precedenze, oppure la creazione di soltanto tre o quattro “sottopassi “ o “ bretelle laterali” per evitare qualsiasi rischio di incidente. Altro vantaggio per ponti e viadotti frequenti sul percorso è la riduzione dovuta alle “frequenze di risonanza” per la riduzione dei passaggi sui “giunti”, il cui “bum-bum” avvertibile sulle autovetture si ripete in modo analogo sulle strutture come una ritmica percussione. Lo studio dettagliato effettuato in mesi di ricerche e controlli è a disposizione gratuita del Gazzettino o degli interessati.
Cordiali saluti,

dr. Luigi Filippo von Mehlem direttore generale di Magneticpark s.r.l. , Mogliano Veneto.